Malattie Vascolari Linfatiche
LINFATICII vasi linfatici sono deputati a portare il liquido linfatico dalla periferia al tronco principale, che si chiama dotto toracico.
Nel loro percorso, i vasi linfatici sboccano ogni 5-10 cm in siti di deposito ed elaborazione della linfa: linfonodi.
Agli arti inferiori si osserva la patologia chiamata linfedema, cioè edema-gonfiore causata dalla stasi di linfa nei vasi linfatici.
La caratteristica di questo edema è rappresentata dal fatto che il gonfiore rimane tale durante le 24 ore e non subisce riduzioni passando dalla posizione ortostatica (in piedi) a quella clinostatica (sdraiati); questo fenomeno accade invece per gli edemi da scompenso cardiaco o causati da deficit venoso.
Questa manifestazione può essere congenita per mancanza di sviluppo dei linfonodi, con comparsa di edemi fin dalla nascita.
I linfedemi spesso sono causati da malattie infiammatorie dei linfonodi, soprattutto quelli inguino-crurali (cistiti, vaginiti, candidosi, ecc.).
Le vie d'ingresso dei batteri possono essere anche distali (micosi dei piedi, flemmoni, ecc.).
I linfedemi traggono beneficio dall'elastocompressione con calze o bende, da trattamento fisioterapico con linfodrenaggio manuale o meccanico che si effetua con dei gambali collegati con una pompa pneumatica che opportunamente regolata gonfia i gambali e comprime le pareti linfatiche riducendo il gonfiore.
Fra i tanti interventi chirurgici proposti, quello che sembra dare più risultati è l'anastomosi linfatico-venosa, che consiste nell'innesto dei vasi linfatici crurali nella vena grande safena utilizzando tecnica microchirurgica.

Fig. A: Schema linfonodi
Fig. B: Schema anastomosi linfatico venose